martedì 4 ottobre 2011

WORLD WIDE WEB – LE VIE DELLA COMUNICAZIONE SONO INFINITE


Herbert George Wells, uno dei padri fondatori del genere fantascientifico, nel 1938 descrisse nel saggio "The brain organization of the modern world" l'idea di un enorme cervello artificiale in cui confluissero le conoscenze e le idee di tutti gli uomini, una sorta di "lungimirata previsione" di ciò che oggi è diventato il World Wide Web.

Fu inoltre autore del romanzo "La guerra dei due mondi"1) da cui O. Welles realizzò una trasmissione radiofonica così suggestiva e realistica da indurre molti ascoltatori americani a credere che la Terra stesse subendo realmente l'invasione degli extraterrestri descritta nel romanzo.

La sua magistrale interpretazione dimostrò l'enorme potere che la capacità di comunicazione, unita all'uso della tecnologia, può avere sulle masse.

Con l'avvento della tv commerciale prima e il monopolio esteso agli altri mezzi di informazione poi, in Italia siamo stati noi stessi vittime del controllo che l'èlite al potere ha operato, attraverso l'orientamento e il condizionamento degli stili di vita, con conseguente manipolazione delle informazioni e della conoscenza.

In questo contesto Internet ha rappresentato e tutt'ora rappresenta, il primo luogo in assoluto in cui l'informazione sfugge ad un qualunque controllo dell'oligarchia evolvendosi nonostante i continui tentativi di restrizione e demonizzazione.

E' pur vero che la quantità di informazioni che abbiamo a disposizione non garantisce l'attendibilità e la qualità delle stesse, ed il più delle volte si ha la sensazione di essersi dispersi in una vera e propria jungla digitale della mediocrità, ma “il Web è solo uno strumento. Non dobbiamo incolparlo del nostro atteggiamento superficiale nei confronti del mondo in cui viviamo. La sua virtù è la brevità e la velocità delle informazioni; non ci può anche fornire concentrazione e profondità”.2)

Questa continua e dinamica “rivoluzione tecnologica” sta delineando non solo nuovi scenari di comunicazione ma anche nuovi scenari legislativi in quanto essendo la rete priva di confini, ad essa non possono essere applicate le leggi provenienti dalla sovranità degli stati.

William S.Strong 3) paragonò il sistema normativo di oggi in materia di proprietà intellettuale, al sistema ferroviario agli esordi, quando un treno poteva arrivare soltanto fino al termine di una concessione di proprietà locale, perchè la concessione vicina aveva utilizzato rotaie di calibro differente.
Ciò che spesso viene considerato reato in materia di copyright per uno Stato del mondo tante volte non è legiferato in un altro.

La conseguenza naturale vede da una parte le grandi lobby che propongono leggi sempre più severe in materia di diritto d'autore a tutela dei loro interessi economici e dall'altra la filosofia del movimento open source che in opposizione all'inasprirsi delle leggi sul copyright, cerca strade alternative come con il concetto di copyleft, il quale individua un modello di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze grazie alle quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata e diffusa.

Ne parliamo con Dario Albertini responsabile di Radio Libriamoci una web radio no-profit che promuove e sostiene iniziative di carattere sociale ed umanitario, produzioni artistiche indipendenti attraverso internet e che quotidianamente si trova ad affrontare le problematiche sul diritto autore e sulla fruizione della musica in rete.

· Liv: Ciao Dario, il fenomeno delle Webradio anche se ancora in fase “nascente” in Italia ricorda un po' ciò che accadde negli anni '70 con le prime radio libere, con il vantaggio di poter oggi raggiungere una fetta molto più ampia di ascoltatori appartenenti all'enorme comunità della rete. Com'è è nata l'idea di Radio Libriamoci Web e quali sono le difficoltà che ti trovi a dover affrontare?

· Dario: Radio Libriamoci Web é nata dall'incontro casuale e progressivo di persone amanti della lettura, impegnate nel sociale e fiduciose nelle potenzialità delle nuove tecnologie. Personalmente sognavo una radio che producesse e proponesse contenuti diversi da quelli offerti dalle grandi radio commerciali e che “suonasse” in modo informale tenendosi lontana da velleità di competizione sia con i networks sia con la RAI.
Risponderti sulle difficoltà richiederebbe molto più spazio e tempo di quello che un post può concedermi.
Hai citato il tema del diritto d'autore, un terreno spinoso dal quale mi tengo lontano sia perchè ciò che trasmettiamo non rientra nel repertorio tutelato dalla SIAE sia perchè é argomento giuridico ed io non sono uomo di legge se non per il fatto che la rispetto, compreso l'ambito della tutela del diritto d'autore. Ritengo però interessanti due considerazioni, l'una conseguente all'altra. La prima riguarda la necessità che alle webradio venga riconosciuta la loro identità: sono singole persone, gruppi ed associazioni, raramente aziende, che producono e diffondono contenuti audio solo ed esclusivamente attraverso Internet. Le radio AM e FM che estendono il loro raggio d'azione rendendosi ascoltabili anche a grande distanza dove i loro trasmettitori ed antenne non possono arrivare non sono webradio ma radio che trasmettono anche sul web. E' una differenza, non una discriminazione e da essa discende la seconda considerazione che ti ho promesso e che riguarda ciò che una webradio può trasmettere anzi, ancor meglio, ciò che un ascoltatore si aspetta da una webradio e per cui é disposto a tenere acceso e connesso il suo pc o il suo apparato mobile, netbook o cellulare che sia. Programmazione generalista o verticale? E' una domanda che mi pongo spesso. A Radio Libriamoci Web abbiamo scelto di essere di nicchia. C'é chi ha preso una strada diversa. L'abritro é sempre l'ascoltatore.

· Liv: La mancanza di confini della rete di cui parlavamo prima è ciò che più di tutto ne evidenzia la potenzialità, grazie ad essa si possono creare sinergie al di là delle distanze geografiche, unendo creatività e passione di persone che non si sono mai incontrare nella vita reale, … Raccontaci questa esperienza:

· Dario: Il legame con il territorio é un altro tema molto dibattuto tra gli operatori webradiofonici. Concordo con te sull'enorme potenziale offerto dal web 2.0: é facile incontrarsi, scoprire affinità di interessi e dare a questi una finalizzazione. Questo é successo con te come con altre voci della webradio.
Ma a prescindere dal sogno romantico di un bacino d'ascolto globale, é realistico fare i conti con la fruibilità stessa del prodotto webradiofonico. Le radio da tavolo che ricevono in wi-fi sono ancora poche e costose per non parlare delle autoradio dotate di questo tipo di connettività. L'ascolto delle webradio é legato ai pc ed ai cellulari evoluti mentre una radiolina fm é un oggetto comune.
Contrariamente a ciò che può sembrare non sono affatto pessimista anzi... Dagli USA, perchè ancora una volta é lì che occorre guardare, arrivano segnali molto chiari sulla crescita esponenziale degli ascolti delle webradio rispetto a quelli delle radio AM e FM. Questo lo sappiamo noi ma lo sanno anche i grandi gruppi editoriali. La produzione di contenuti di qualità e, come dicevo prima, di nicchia può essere la carta vincente anche per un settore che al momento non trova grande interesse presso gli utenti di pubblicità.
E' un panorama in continua evoluzione e credo sia importante viverlo con un'impostazione manageriale anche per chi come noi opera in un contesto di no profit.

· Liv: Please beware of them that stare
They'll only smile to see you while
Your time away and once you've seen what they have been
To win the earth just won't seem worth
Your night or your day
Who'll hear what I say?

“Thing behind the sun” di Nick Drake - la passiamo in radio ?

· Dario: Livia non si può, come te lo devo dire c'è la S.I.A.E.

· Liv: E' vero, SI. Ah.Eh....ok ok...m'inventerò dell'altro...a proposito vi aspettiamo su Radiolibriamoci!


1)”War of the worlds“ CBS Radio Brodcast 30/10/1938 –the brodcast: http://www.mercurytheatre.info
2) A.Manguel, La biblioteca di notte 2006
3) William S. Strong specializes in copyright and publishing:” In the Copyright in a time of change” in «The Journal of Electronic Publishing»,volume 4, Issue 3, March 1999 http://www.press.umich.edu/jep/04-03/strong.html

Per Approfondimenti :Rapporto 2011 sulla libertà informazione in rete “Freedom House” http://www.freedomhouse.org/images/File/FotN/FOTN2011.pdf

3 commenti:

  1. Tutto molto interessante, ogni argomento trattato meriterebbe ampio spazio di discussione. Per ora mi limito a farvi gli auguri per la nuova programmazione.
    Sergio

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  2. Mi piace molto questo uso sano e libero del web: invita alla riflessione, alla ricerca, a non infossare il proprio pensiero nei solchi preconfezionati che vengono smerciati attraverso altri media, ma a creare nuove vie: nascono così pensieri alternativi, creativi, divergenti... geniali! Come questo progetto! :) Un caldo abbraccio ed un grosso in bocca al lupo!
    Teresa M.

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  3. Prendo spunto dai riferimenti sul diritto d'autore, proprio in questi giorni abbiamo assistito al tentativo di imbavagliare i blog, tutti hanno letto il comunicato di wikipedia ed ho anche apprezzato il vostro post di "Si salvi chi blog" .Non ci sono riusciti diciamolo! grazie al potere della rete.La rettifica entro le 48 ore vale solo per i siti di informazione on line registrati ai sensi della legge sulla stampa. Il comma 29 sarà cambiato. Continuate così siete forti, Sergio.

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